“Terra, cibo, salute nella Valle del Simeto”: una giornata di cultura tutta paternese

95047.it Un evento dal titolo “Terra, cibo, salute nella Valle del Simeto”. L’idea è nata su iniziativa del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università degli Studi di Catania, con il patrocinio del Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto, della rete delle Fattorie Sociali di Sicilia e con la partecipazione delle varie realtà associative da anni attive sul territorio in collaborazione con il gruppo di acquisto Gas Simeto di recentissima costituzione.
L’incontro, nella domenica di ieri, si è articolato in diversi momenti: durante la mattina gli aderenti al G.A.S., provenienti da tutta la provincia di Catania, hanno visitato il centro storico di Paternò, il museo archeologico, il nuovo museo multimediale ed il geosito delle Salinelle. A guidarli nella lunga storia e nei principali luoghi della città hanno trovato i soci di SiciliAntica, una delle associazioni più attive nel campo della difesa e della conoscenza del patrimonio culturale dell’isola che proprio quest’anno celebra il ventennale della sua fondazione. Un’altra tappa è stata la visita alla Casa del Cantastorie presso il Piccolo Teatro dove gli ospiti hanno assistito alla performance sul Cunto di San Marco, scritto ed eseguito da Alessandro Nicolosi della compagnia Batanù rievocando la tradizione dei cantastorie paternesi.
In tarda mattinata alla Fattoria Sociale L’Agorà nei pressi di Schettino il tema centrale della tavola rotonda è stato il recupero della vecchia “Ferrovia delle Arance” tra Motta Sant’Anastasia e Regalbuto, un’infrastruttura che in passato ha contribuito alla ricchezza della Valle Simeto grazie al commercio dei prodotti agrumicoli e che oggi, attraversando gran parte dei comuni aderenti al Patto di Fiume Simeto, risulta strategica per il rilancio dell’area sul piano del turismo responsabile e dell’economia sostenibile.

Le decine di progetti e ricerche condotte negli ultimi quindici anni da studenti universitari, illustrate dallo Studio di architettura Ma.Cro. Architecture e Design, costituiscono un bagaglio tecnico già pronto ad essere utilizzato per la riconversione della tratta in Greenway. Una rete attiva di operatori economici (Aziende agricole, agrituristiche,etc.), associazioni senza scopo di lucro finalizzate al turismo sociale del territorio con il supporto delle pubbliche amministrazioni (i sindaci del Patto di Fiume) garantisce, inoltre, la fattibilità dei progetti.
Dopo il pranzo offerto dal Gas Simeto e un laboratorio di panificazione, si è svolta la seconda tavola rotonda focalizzata sulla creazione del biodistretto della Valle del Simeto, uno strumento di valorizzazione e commercializzazione dei prodotti alimentari di qualità realizzato mettendo a sistema i vari produttori locali ed i consumatori.

La partecipazione numerosa, attenta e professionale di oltre 80 persone – nonostante le pessime condizioni atmosferiche – dimostra come lo sviluppo locale sia una questione prioritaria per tutta la comunità e lascia sperare in un futuro migliore per questa ricca ma sfortunata terra.

[Credits photos: Emidio Sarpietro]

1 Comments

  1. Mi complimento con gli organizzatori. Ma l’Utopia non appartiene alla Scienza. Chi come me appartiene alla scuola filosofica della categoria della falsificazione come principio epistemologico, desidero chiedere: Quali sono gli obiettivi del Progetto, ammesso che ancora questo progetto sia elaborato; con quale risorse umane e finanziarie si approntano; a quali risultati concreti si perviene per migliorare e sviluppare il nostro territorio.
    Credo che dietro queste Utopie vi sono degli interessi molto elementari. Il primo è di tipo accademico di alcuni dipartimenti dell’Università di Catania quali quello di Urbanistica e quella Agricoltura. I quali hanno l’interesse di aver finanziato uno studio con i fondi U.E. e nessun risvolto pratico per lo sviluppo delle aziende del territorio, le quali non sono coinvolte. Un altro è qualche impresa lungimirante di poter lucrare sullo studio dell’Università. Se vogliamo Progettare seriamente sul nostro territorio è necessario coinvolgere i soggetti del territorio e non i visitatori o i turisti per caso.

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