TERREMOTO: AGGIORNATO IL NUMERO DEGLI SFOLLATI, IN 784 RIMASTI SENZA CASA

Al momento sono 784 le persone rimaste senza casa per i danni causati dal sisma di magnitudo 4.8 del giorno di Santo Stefano sull’Etna. La cifra è stata aggiornata dal capo dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, a conclusione di una riunione del Centro coordinamento soccorsi convocata a Palazzo Minoriti dal prefetto di Catania, Claudio Sammartino. Era presente il commissario straordinario per l’emergenza Calogero Foti.
Degli attuali sfollati sono 658 quelli ospiti di strutture alberghiere, mentre 124 hanno trovato una autonoma sistemazione e due persone sono in una struttura pubblica che fornisce loro adeguata assistenza. Le richieste di sopralluoghi sono 3.805, e di questi 465 sono sono stati eseguiti con esito di inagibilità per 114. Inagibili anche 12 chiese (5 ad Aci Catena, 1 ad Acireale, 4 a Santa Venerina e 2 a Zafferana Etnea) e due scuole. Sul fronte della sicurezza arriveranno nel Catanese 120 militari in supporto alle Forze dell’ordine.

Il Capo del Dipartimento della protezione civile, Angelo Borrelli, ha firmato l’ordinanza che disciplina i primi interventi urgenti conseguenti all’evento sismico che ha interessato l’area etnea – ed in particolare i comuni di Zafferana Etnea, Viagrande, Trecastagni, Santa Venerina, Acireale, Aci Sant’Antonio, Aci Bonaccorsi, Milo, Aci Catena – lo scorso 26 dicembre.

Il provvedimento, che fa seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza deliberato oggi dal Consiglio dei Ministri, nomina Commissario delegato il Dirigente Generale del Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana, ing. Calogero Foti, cui spetta la predisposizione di un piano degli interventi, entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’Ordinanza nella Gazzetta Ufficiale, relativo all’organizzazione e all’effettuazione degli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione e agli interventi urgenti e necessari per la rimozione delle situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità e al ripristino, anche con procedure di somma urgenza, della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, alle attività di gestione dei rifiuti, delle macerie, e alle misure volte a garantire la continuità amministrativa nei comuni e nei territori interessati.
Stante l’urgenza degli interventi richiesti, il Commissario è autorizzato, nelle more dell’approvazione del piano, a dare immediato corso alle misure previste anche attraverso una anticipazione nel limite del 40% del valore degli interventi previsti.

Per la prima volta nella storia degli interventi emergenziali, l’ordinanza prevede un contributo massimo di 25.000 euro per la realizzazione degli interventi necessari a ripristinare in tempi rapidi le condizioni di agibilità degli immobili danneggiati non gravemente appartenenti ai nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa sia stata sgomberata. Si tratta di una misura alternativa al Contributo di Autonoma Sistemazione e ad altre forme di assistenza alloggiativa, compresa quella alberghiera che possono continuare ad essere erogate per il tempo necessario alla realizzazione degli interventi e comunque non oltre i 120 giorni dalla data di presentazione della CILA. In caso di immobili condominiali, è previsto anche un contributo massimo di euro 25.000 per il ripristino delle parti comuni dei fabbricati. È altresì previsto un contributo per il trasloco dei beni mobili ubicati nelle abitazioni danneggiate, nel limite massimo di euro 1.500, nonché la possibilità di reperire appositi depositi temporanei, ove custodire i beni, fino al ripristino dell’immobile e comunque non oltre la vigenza dello stato di emergenza.

Entro 60 giorni il Commissario definisce le misure economiche di immediato sostegno al tessuto economico e sociale nei confronti delle attività economiche e produttive direttamente interessate dall’evento sismico e gli interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio residuo nelle aree colpite. Al fine di valutare le prime misure di immediato sostegno il Commissario delegato, anche per il tramite dei soggetti attuatori dal medesimo individuati, definisce per ciascun comune la stima delle risorse a tal fine necessarie nel limite massimo di euro 25.000.

L’ordinanza prevede la possibilità di chiedere la sospensione delle rate dei mutui e l’assegnazione di un contributo per l’autonoma sistemazione (CAS) ai nuclei familiari la cui abitazione principale sia stata distrutta, in tutto o in parte, o sia stata sgomberata.
In particolare, il contributo può raggiungere un massimo di 900 euro mensili. I nuclei familiari composti da una sola unità percepiscono 400 euro, quelli composti da due unità 500 euro, 700 euro quelli composti da tre unità, 800 euro quelli composti da quattro unità e 900 euro quelli composti da cinque o più unità. È possibile disporre di ulteriori 200 euro mensili, anche in aggiunta al limite massimo, se in famiglia ci sono persone con handicap o con invalidità non inferiore al 67% o persone con più di 65 anni.
Per lo svolgimento delle verifiche di agibilità post sismica degli edifici e delle strutture interessate dall’evento sismico, il Commissario delegato potrà avvalersi anche dei tecnici delle Forze armate e dei Vigili del fuoco, delle Regioni e Province autonome, nonché di professionisti individuati dai Consigli nazionali dei professionisti, anche avvalendosi degli Ordini e Collegi professionali ad essi afferenti.
L’ordinanza prevede, infine, l’impiego di un contingente straordinario delle Forze di polizia al fine di assicurare il presidio nei territori dei comuni colpiti dal sisma.

Per l’espletamento di tali interventi d’urgenza, è a disposizione del Commissario delegato, la somma complessiva di 10.000.000,00 di euro deliberata oggi dal Consiglio dei Ministri.