TERREMOTO: L’ASTRONAUTA PARMITANO: “VICINO AI MIE CONCITTADINI CU TUTTU U CORI”

AGGIORNAMENTO ORE 15.45

“Sono certo che con millenaria resilienza, forza e solidarietà i miei concittadini supereranno anche questa difficile prova di amore verso la nostra terra: la sua feroce bellezza ha, a volte, un’anima infuocata e incontrollabile. Vicino a voi“: lo ha scritto ieri su Twitter Luca Parmitano, originario di Paternò (Catania). L’astronauta ESA si sente vicino ai suoi concittadini “cututtuucori” (con tutto il cuore).


AGGIORNAMENTO ORE 14.00

Il vicepremier Luigi Di Maio ha annunciato che il governo dichiarerà lo stato d’emergenza per le aree del Catanese colpite dal terremoto nella notte tra Natale e Santo Stefano. “Domani sarà dichiarato lo stato di emergenza e saranno stanziate le risorse necessarie per dare supporto ai sindaci e alle autorità locali per aiutare le famiglie”, ha detto Di Maio al suo arrivo a Fleri, la frazione di Zafferana Etnea che è fra i paesi che hanno subito maggiori danni. Il vicepremier ha rivolto un ringraziamento “alla Protezione civile e alle autorità locali per il lavoro fatto”. “Rafforzeremo il sistema antisciacallaggio in modo da rassicurare chi la notte scorsa ha dormito in auto e non in albergo”, ha aggiunto. Di Maio ha spiegato che “sono in corso tutti i rilievi degli edifici danneggiati”. “Sono arrivate già 1.600 richieste di sopralluogo che stiamo eseguendo grazie al lavoro congiunto con le autorità e istituzioni interessate. Nella legge di bilancio sono stati stanziati fondi anche per gli adeguamenti antisismici”, ha detto il vicepremier, “il nostro obiettivo è dare il massimo contributo per fare ritornare alla normalità le famiglie”.


AGGIORNAMENTO ORE 11.00

I vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono attesi oggi nei luoghi colpiti dal terremoto nel catanese che all’alba di ieri ha causato crolli e numerosi feriti. Di Maio arriva di mattina, comincerà alle 10.30 nel Comune di Zafferana Etnea, con sopralluoghi nelle frazioni di Fleri, Pisano e Poggio Felice, alle 11.45 sarà a Santa Venerina, alle 12.50 a Pennisi, frazione di Acireale, alle 13.45 ad Aci Sant’Antonio e alle 14.25 a Viagrande. Alle 15.30 ultima tappa nella Prefettura di Catania dove è allestito il Centro coordinamento soccorsi.

Il leader leghista è atteso nel pomeriggio. Sempre nel pomeriggio si terrà un vertice in prefettura a Catania per fare il punto sulla situazione. Oggi il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, riunirà anche la giunta a Catania per dichiarare lo stato di calamità


AGGIORNAMENTO ORE 09.30

Scossa di terremoto di magnitudo 2.8 registrata alle ore 09:01:06 a Biancavilla, ad una profondità di 0 km.

ll sisma è stato in superficie e pertanto in molti hanno potuto percepire il sisma nell’area epicentrale

Il terremoto è stato localizzato da: Sala Operativa INGV-OE (Catania).


AGGIORNAMENTO ORE 08.00

Notte tranquilla dal punto di vista sismico quella trascorsa sull’Etna: sul vulcano attivo più grande d’Europa gli strumenti dell’Ingv hanno registrato una decina di scosse, ma di bassa energia.

La scossa piu forte è state registrata alle ore 07.15 ad Adrano, di magnitudo 2.7 e ipocentro a 4 km di profondità.

Quello delle 3:19 di notte del 26 dicembre è considerato dall’Ingv come uno dei terremoti più energetici mai registrati sul vulcano. L’evento sismico, di magnitudo pari a 4.8, è stato ampiamente avvertito dalle popolazioni residenti in quasi tutto il comprensorio catanese, provocando danni ed alcuni feriti nelle aree più prossime all’epicentro. Per gli esperti il sisma è legato legato all’attivazione della faglia Fiandaca e della faglia di Pennisi, due delle strutture più meridionali del sistema tettonico delle Timpe.


LA CRONACA DI IERI 26/12/2018

AGGIORNAMENTO ORE 21.00

Alle ore 03:19 italiane di oggi, 26 dicembre 2018, nel basso fianco sud-orientale dell’Etna, si è verificato uno dei terremoti più energetici mai registrati sul vulcano. L’evento sismico, di magnitudo Ml pari a 4.8, Mw 4.9, è stato localizzato 1 km a sud dall’abitato di Lavinaio (CT), alla profondità di circa 1 km sotto il livello del mare. Il terremoto è stato ampiamente avvertito dalle popolazioni residenti in quasi tutto il comprensorio catanese, provocando danni ed alcuni feriti nelle aree più prossime all’epicentro.

Circa un paio di ore prima, alle ore 01:09 italiane, il terremoto era stato anticipato da un’altra scossa, di magnitudo Ml 3.3, localizzata poco più a nord-est e alla stessa profondità.

Il terremoto delle ore 03:19 è verosimilmente legato all’attivazione della faglia Fiandaca e della faglia di Pennisi, due delle strutture più meridionali del sistema tettonico delle Timpe. Il danneggiamento maggiore è infatti distribuito lungo tali strutture vulcano-tettoniche, insieme ai vistosi effetti di fagliazione superficiale associati all’evento sismico. La distribuzione del danneggiamento e l’estensione della fagliazione sono molto simili a quelle riportate dalle fonti storiche per il terremoto dell’8 agosto 1894 (Int. max 8-9 EMS, Mw 4.6), che ha rotto la faglia di Fiandaca per l’intera lunghezza.

Altri eventi storici documentati dal catalogo sismico storico sono avvenuti nel 1875, 1907 e 1984, ma furono meno energetici e dovuti all’attivazione di parti della faglia di Fiandaca.

Il terremoto di questa notte si è verificato il terzo giorno dall’inizio dell’eruzione vulcanica in atto all’Etna, che sta interessando le porzioni sommitali del vulcano e la valle del Bove. In particolare, una fessura eruttiva apertasi alla base del Nuovo Cratere di Sud-Est nella mattinata di giorno 24 dicembre ha prodotto una nube di cenere ricaduta prevalentemente nei dintorni di Zafferana Etnea (CT) ed una colata lavica che si riversa in Valle del Bove dopo aver attraversato la sua parete occidentale.

Questo fenomeno vulcanico è stato preceduto di alcune ore ed è accompagnato fino a tutt’oggi da un’importante attività deformativa e sismica, che ha generato circa 1.100 terremoti di cui circa 60 superano magnitudo Ml 2.5; inoltre, è stato registrato un significativo incremento dell’ampiezza media del tremore vulcanico durante la giornata del 24 dicembre e attualmente, seppur in diminuzione, i valori restano al di sopra della norma.

Nel corso degli ultimi tre giorni la sismicità registrata ha coinvolto diversi settori del vulcano: in particolare, nelle prime ore del 24 dicembre si è manifestata in area sommitale in coincidenza del teatro eruttivo, dalla superficie fino a 2 km di profondità sotto il livello del mare. Successivamente, si è posizionata lungo la parete occidentale e meridionale della Valle del Bove, fino a profondità di 4-5 km sotto il livello del mare.

E’ opportuno segnalare che il terremoto di oggi non risulta generato da movimenti di masse magmatiche presenti in area epicentrale, bensì rappresenta, probabilmente, la risposta fragile del fianco orientale del vulcano ad uno stress indotto dal sistema magmatico che in questo momento è sorgente dell’eruzione. Spesso accade, infatti, che l’intrusione di un dicco magmatico trasferisca uno stress alle strutture tettoniche circostanti provocando terremoti anche di elevata magnitudo.

L’attuale situazione eruttiva poco si discosta dalla casistica più riconosciuta per le eruzioni effusive etnee, in occasione delle quali un trasferimento di stress dalle masse intruse verso le porzioni più superficiali dei fianchi del vulcano può generare l’innesco di terremoti anche diversi chilometri lontano dai centri eruttivi.

Sulla base delle attuali manifestazioni dell’attività eruttiva, sono esclusi, al momento, problemi alle popolazioni ed alle principali infrastrutture: infatti, l’effusione lavica prodotta si riversa dalla base del Nuovo Cratere di Sud-Est entro l’ambiente desertico dell’ampia Valle del Bove. Tuttavia, sebbene le evidenze vulcanologiche più superficiali indichino una diminuzione dell’attività eruttiva generale, le informazioni desunte dai segnali geofisici non permettono di escludere una possibile alimentazione, tuttora in corso, del dicco che si è intruso. Sulla base della distribuzione della sismicità attuale, tale dicco potrebbe interessare un settore diverso dall’attuale teatro eruttivo, con l’apertura di nuove fratture eruttive a quote più basse di 2400 metri, in coincidenza della parete occidentale ed in quella meridionale della Valle del Bove.

L’Osservatorio Etneo dell’INGV sta continuamente monitorando l’evolversi dei fenomeni in stretto contatto con il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e tutte le Autorità di Protezione Civile.

FONTE


AGGIORNAMENTO ORE 19.30

Sono seicento gli sfollati per il terremoto di magnitudo 4.8 che la notte scorsa ha colpito sei paesi etnei. E’ il dato emerso dalle richieste presentate alla Regione Siciliana che ha redatto un convenzione con Federalberghi per poterli ospitare in strutture turistiche.
Altre persone che pur non vivendo in case dichiarate inagibili ma hanno paura e rientrare a casa saranno ospitate in palazzetti dello sport dove potranno trascorrere la notte.

AGGIORNAMENTO ORE 18.00

A proposito della FALSA notizia di “un terremoto molto più forte imminente”:

  • I terremoti non si possono prevedere. Si può solo dire che altre scosse di simile entità di quella di stanotte non si possono completamente escludere, su faglie vicine (quelle che ha provocato il terremoto di stanotte già si e rotta e quindi ha fatto il suo lavoro). Chi dice che l’INGV sta prevedendo un grande terremoto dice una bufala clamorosa, l’istituto non si azzarderebbe mai a fare dichiarazioni a tale proposito.
  • Le faglie nel versante sud-orientale ed orientale dell’Etna sono piccole e molto superficiali e per questo motivo non in grado di produrre terremoti molto più forti di quello di stanotte. Non hanno alcuna influenza sui grandi sistemi di faglie al largo ionico della Sicilia, responsabili dei grandi terremoti del 1693 e del 1908.
  • Tuttavia, siamo sempre in una zona ad alto rischio sismico, e questo non cambia di una virgola con il terremoto di stanotte. Valgono quindi, in ogni istante, le buone regole di una vita in zona sismica, su cui esiste tanto materiale informativo su siti come “iononrischio” (vedi link sotto).
  • Per favore, evitate ASSOLUTAMENTE di diffondere notizie allarmiste e sensazionalistiche, ma piuttosto diffondete notizie attendibili, e link ai siti dedicati all’educazione per una migliore convivenza con il rischio sismico e quello vulcanico.

P.S. non facciamo confusione fra “magnitudo e “intensità”, sono due cose molto diverse. La prima descrive il terremoto stesso, in particolare, l’energia da esso liberata, mentre la seconda dà la misura dell’impatto (cioè, del danno) del terremoto sul manufatto. Intensità del 7° grado sulla scala Mercalli descrive l’impatto così: “Difficile reggersi in equilibrio. Avvertito anche da quelli che sono alla guida di un’automobile. I mobili si rompono. Camini fragili si rompono alla base. Cadono intonaci, mattoni non ben fissati, cornicioni. Qualche incrinatura nelle costruzioni in pietra. Si formano onde, l’acqua nelle pozzanghere s’intorbida di fango. Piccole frane e avvallamenti nei banchi di sabbia e ghiaia. Campane grandi suonano. Sono danneggiati canali d’irrigazione in cemento.” Un terremoto di magnitudo 7 nelle nostre zone causerebbe devastazione immensa e su un’area molto più vasta.

BORIS BEHNCKE


AGGIORNAMENTO ORE 16.30

L’attività dell’Etna è in una fase che può avere “dinamiche ulteriori con possibili aperture di nuove bocche di eruzione a quote più basse”. A sottolinearlo all’Adnkronos è il professore di vulcanologia all’Università di Pisa Mauro Rosi. “Se ciò si verificasse avremmo una eruzione più voluminosa con avanzamenti del magma che potrebbero avvicinarsi ai centri abitati”.

“L’Etna – spiega l’esperto – è caratterizzato da uno spostamento verso il mare del lato orientale che è la causa della rottura della faglia e quindi del terremoto. Fintanto che sono in corso questi movimenti non siamo fuori dalla possibilità che si verifichino ulteriori scosse di terremoto. Si tratta di una eventualità che al momento – conclude – non può essere esclusa”.


AGGIORNAMENTO ORE 14.40

Intervento a Zafferana a cura del personale USAR dei Vigili del Fuoco. La squadra operativa ha operato per il salvataggio di 3 cuccioli di cane rimasti intrappolati dal crollo di un solaio. La proprietaria ha chiamato i Vigili del Fuoco sentendo i guaiti dei cani che provenivano dalla sua abitazione, i cuccioli sono sani e salvi dopo il rapido intervento dei Vigili del Fuoco.

 


AGGIORNAMENTO ORE 13.00

“Non si può escludere un’apertura di bocche a quote minori da dove si sono aperte adesso, in particolar modo nella zona di Piano del Vescovo a sud della Valle del Bove. Se ci riuscirà, non lo sappiamo. Stiamo potenziando i sistemi di rilevamento sismici e Gps della deformazione del suolo in quella zona”. Lo ha affermato il direttore dell’Ingv di Catania, Eugenio Privitera, sul terremoto di magnitudo 4.8 della notte scorsa sull’Etna. “La forte sismicità – ha aggiunto – non ci lascia tranquilli. Vediamo come evolverà. Il terremoto è un evento singolo. La situazione ricorda quella dell’ottobre del 1984 che provocò un morto a Zafferana Etnea: è sempre la faglia di Fiandaca, che quando si muove è pericolosa”.

Borrelli: “Verso diminuzione fenomeno”
“Dal punto di vista scientifico si tratterebbe di un evento isolato, i tecnici ci dicono che si sta andando verso un raffreddamento della lava e ci dobbiamo aspettare una quiescenza dell’attività eruttiva il cui picco c’è stato a Natale, ora si va verso una diminuzione del fenomeno”. Lo ha detto il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, in riferimento all’evento sismico della scorsa notte legato all’attività dell’Etna.


AGGIORNAMENTO ORE 11.30

Il Pronto Soccorso dell’Ospedale Cannizzaro di Catania, Azienda ospedaliera per l’emergenza, ha gestito sei casi legati al terremoto di questa notte. Due i codici gialli per ferite dovute alla caduta di calcinacci e altri oggetti: una 70enne di Pennisi (frazione di Acireale) con fratture costali, contusioni e schiacciamento toracico e lombare, che è stata ricoverata nel reparto di Medicina e Chirurgia di Accettazione e Urgenza, dove è costantemente monitorata; un 71enne della zona di Fleri (Zafferana Etnea) con un trauma cranico non commotivo, che è stato trattenuto in osservazione. Gli altri quattro sono codici verdi, per condizioni di shock, in dimissione nel corso della mattinata. In Pronto Soccorso è stato presente dalle prime ore di oggi il commissario straordinario dell’Azienda Cannizzaro, Salvatore Giuffrida, con il direttore dell’unità operativa, Salvatore Mazza, per eventuali ulteriori emergenze.

AGGIORNAMENTO ORE 10.00

Ennesima scosse di terremoto registrata pochi minuti fa, ben sentita dalla popolazione

Ecco i dati:

ORE 10.05 terremoto di magnitudo ML 2.3 è avvenuto a Ragalna ad una profondità di 1 km.

ORE 10.00 terremoto di magnitudo ML 2.7 è avvenuto a Ragalna ad una profondità di 1 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Sala Operativa INGV-OE (Catania).

Rinforzi dei vigili del fuoco in arrivo, oltre alle squadre dei vigili del fuoco al lavoro dalla notte scorsa nel Catanese per fare fronte all’emergenza per il terremoto, arrivate anche da Siracusa, Messina e dalla Calabria, altro personale dei pompieri è in arrivo nella zona del sisma. Sono appartenenti alle sezioni Usar di Campania e Lazio.

AGGIORNAMENTO ORE 08.40

Sono dieci le persone rimaste ferite, in maniera non grave, per i danni provocati dalla scossa di magnitudo 4.8 sull’Etna. E’ quanto emerso dalle due riunioni del Centro coordinamento soccorsi convocato dal prefetto di Catania, Claudio Sammartino. E’ stato tracciato un primo bilancio provvisorio dei danni, con i crolli di muri e case e danni a chiese, soprattutto a Fleri, frazione di Zafferana Etnea, e della chiusura a scopo precauzionale del tratto tra Acireale e Giarre dell’autostrada A18 Catania-Messina, per lesioni presenti sull’asfalto della carreggiata vicino ad Acireale. Disposti sopralluoghi delle strutture e la messa in sicurezza anche delle chiese.

Il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, accompagnato da un team di esperti del dipartimento è in partenza per la Sicilia per fare un punto della situazione sui danni provocati dallo sciame sismico, che in queste ore sta interessando l’area etnea. Dopo aver sorvolato l’area colpita, Borrelli incontrerà le autorità locali nella Prefettura di Catania per pianificare gli interventi di assistenza alla popolazione e di verifica dell’agibilità degli edifici.

Almeno 11 le scosse di terremoto (considerando solo quelle di magnitudo non inferiore a 2) registrate dalla mezzanotte nella zona dell’Etna. Tra le più rilevanti, oltre a quella di magnitudo 4.8 delle 3:19, una di magnitudo 3.3 all’1:09 vicino ad Aci Sant’Antonio. Quasi tutti gli eventi sismici hanno avuto ipocentro a una profondità molto bassa, anche meno di un chilometro.

AGGIORNAMENTO ORE 06.30

Sale a quattro il numero dei feriti, tutti in maniere lieve da codice verde, per i danni causati nel Catanese della scossa di terremoto di magnitudo 4.8 della notte. Oltre ai due registrati nella casa di Fleri, nella stessa frazione di Zafferana Etnea un 80enne è stato estratto da soccorritori dalle macerie della sua abitazione dove il sisma lo ha sorpreso nel sonno: portato in ospedale con un’ambulanza è stato accettato nel pronto soccorso in codice verde per delle contusioni alla testa. Lo stesso per un abitante di Pisano.

E’ stata chiuso precauzionalmente al traffico un tratto dell’autostrada Catania-Messina, la A18, per la presenza di “lesioni” sospette sull’asfalto createsi dopo il terremoto di magnitudo 4.8 sull’Etna. Il blocco si registra tra i caselli di Acireale e Giarre.

L’eventuale riapertura sarà decisa dopo sopralluoghi e verifiche su sicurezza e stabilità del tratto autostradale al momento chiuso al traffico.

AGGIORNAMENTO ORE 05.30

«Siamo vivi per miracolo», ripete una famiglia di 4 persone – madre, padre e due figli minori – dopo che le pareti della loro casa, a Fleri (frazione di Zafferana Etnea), sono crollate per il sisma di magnitudo 4.8 nella notte a nord di Catania. Sono feriti in maniera lieve: escoriazioni e un pò di sangue. “Eravamo a letto – ricostruisce il capo famiglia -, ci siamo svegliati di soprassalto e visto le pareti crollarci addosso. Per fortuna i mobili ci hanno protetti dalle macerie: siamo vivi per miracolo”. Altre antiche costruzioni sono crollate a Fleri, Santa Venerina e Zafferena Etna.

AGGIORNAMENTO ORE 05.00

A seguito dello sciame sismico che sta interessando l’area etnea, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha convocato alle ore 05.00 il Comitato Operativo presso la sede del Dipartimento a Roma.

LE PRIME FOTO

FOTO DA FACEBOOK

Forte scossa di terremoto pochi minuti fa, si segnalano crolli tra Zafferana, Fleri e Santa Venerina

ECCO I DATI UFFICIALI DELL’INGV

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che le stazioni della Rete Sismica, alle ore 03:19:14 locali (02:19:14 UTC), hanno registrato un terremoto di magnitudo locale pari a 4.8 (±0.2).
L’evento risulta localizzato a 1.1 km a S da Lavinaio.
Le coordinate ipocentrali sono le seguenti:
latitudine 37.625 longitudine 15.102 (errore epicentrale 0.5 km)
profondità 1.2 km (errore in profondità 0.6 km)
Le tre località più vicine all’epicentro sono (in ordine di distanza):
1) Viagrande (CT) (1.7 km)
2) Trecastagni (CT) (2.2 km)
3) Aci Bonaccorsi (CT) (2.9 km)

Il sisma è stato percepito nettamente da quasi tutta la popolazione del catanese

“Siamo vivi per miracolo”, ripete una famiglia di 4 persone di Fleri – madre, padre e due figli minori – dopo che le pareti della loro casa sono crollate per il sisma di magnitudo 4.8 nella notte a nord di Catania.
Sono feriti in maniera lieve: escoriazioni e un po’ di sangue.
“Eravamo a letto – ricostruisce il capo famiglia -, ci siamo svegliati di soprassalto e visto le pareti crollarci addosso.
Per fortuna i mobili ci hanno protetti dalle macerie: siamo vivi per miracolo”.
Altre antiche costruzioni sono crollate a Fleri, Santa Venerina e Zafferana Etna.

CHE COSA FARE IN CASO DI TERREMOTO LA GUIDA DELLA PROTEZIONE CIVILE

IN AGGIORNAMENTO

+++FLASH+++

Fortissima scossa di terremoto sentita pochi minuti fa ecco i dati:

SECONDO LA PRIMA STIMA DELL’INGV MAGNITUDO 5.0

è avvenuto alle ore 03.19.16 ad una profondità di 2 km con epicentro nel mare di Catania

Il terremoto è stato localizzato da: Sala Operativa INGV-OE (Catania).

CHE COSA FARE IN CASO DI TERREMOTO LA GUIDA DELLA PROTEZIONE CIVILE