TRAGEDIA DI UCRIA, SOTTO INTERROGATORIO IL 30ENNE PATERNESE

È in corso l’interrogatorio del 30enne di Paternò fermato ieri sera dai carabinieri di Patti.

L’uomo avrebbe sparato al culmine di una follia omicida scaturita da un banale lite per un parcheggio che è sfociata nella sparatoria.

Il 30enne sarebbe quindi rincasato, barricandosi all’interno armato.

E solo dopo ore i carabinieri sono riusciti a deporre l’arma e seguirli in caserma.

Sarà operato in giornata all’ospedale Papardo di Messina il 43 enne Salvatore Contiguglia rimasto ferito ieri durante la sparatoria

Non corre pericolo di vita, ha però tre proiettili ritenuti «con fratture da scoppio di scapola e base della coracoide a destra e della scapola sinistra nonché frattura esposta pluriframmentaria da scoppio al terzo metacarpo della mano sinistra».


“La nostra comunità è sconvolta”.

Lo ha detto Vincenzo Crisà, sindaco di Ucria, piccolo comune del messinese dove ieri sono state uccise due persone, zio e nipote, per una banale lite sul parcheggio. Ucria è una cittadina di circa 1.000 abitanti nel cuore dei Nebrodi.


Arrestato un uomo di Paternò
E’ stato fermato dai carabinieri l’uomo accusato di essere il responsabile del duplice omicidio avvenuto la sera di ferragosto a Ucria nel Messinese al termine di una lite per un parcheggio conteso.

Le vittime sono Antonino Contiguglia, 60 anni, e Fabrizio Contiguglia, 30 anni, rispettivamente zio e nipote.

A sparare alcuni colpi d’arma da fuoco sarebbe stato un uomo originario di Paternò, nel Catanese.

Sul posto sono intervenuti i militari dell’Arma, che immediatamente si sono messi sulle tracce dell’assassino.

Dopo una serrata caccia all’uomo il presunto omicida è stato fermato dai carabinieri presso la sua abitazione dove si era barricato.

Il sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Patti, Andrea Apollonio, ha per ora disposto il fermo dell’uomo.

L’omicidio è avvenuto intorno alle ore 21 ad Ucria, piccolo centro dei Nebrodi, al culmine di una banale discussione per un parcheggio tra le due vittime e l’omicida.

Ad avere la peggio zio e nipote, oltre ad un loro parente rimasto ferito che è stato trasportato in gravi condizioni al pronto soccorso dell’ospedale di Patti.

Il fermato, che si trova in camera di sicurezza, sta per essere trasferito nel carcere di Gazzi a Messina.