Una Festa medievale da riproporre…

95047.it [Alfio Cartalemi è un giornalista e blogger paternese. Il suo blog è: alfiocartalemi.it]

Due serate, e tantissima gente hanno assistito allo spettacolo “Festa Medievale” con Musica, arte e danza alla corte di Bianca Di Navarra, una raffinata espressione estetica di storia presso l’acropoli di Paternò. Un buon inizio che può essere anche, nel futuro industria turistica, da sostituire alla sterile ed inflazionata manifestazione carnevalesca. Questo è il tempo che in piazza, in terrazza o in riva al mare magari sorseggiando vino o birra e la musica all’aperto, sono il tema conduttore delle serate estive in città. Paternò ha cominciato l’estate con la rievocazione medievale svolta tra sabato 20 e domenica 21 giugno, con cento figuranti dove tra i finti cittadini, dame e cavalieri c’era (quasi autentico) Re Martino (Anthony Distefano). Costumi preziosi, abiti ricostruiti fedelmente dalle mani della signora Sorbello Graziella, come la gran parte degli abiti dei figuranti. Sfilata iniziata lo scorso sabato pomeriggio lungo la via Vittorio Emanuele, giungendo a Piazza Indipendenza, dal profondo della sua sincerità, come un vero sovrano, Re Martino ha rievocato l’investitura dei cavalieri. Giusy Chirieleson charme da diva bellezza mediterranea, è lei la sovrana (come già in altre occasioni) nelle vesti di Bianca di Navarra, a Piazza Umberto affacciata dal balcone di palazzo, ha indetto due giorni di festa per la gioia dei suoi sudditi. Al centro della rievocazione, la bellezza degli sbandieratori con il tum tum dei tamburi dell’ “Antica Ibla Maior” esibiti lungo la Scalinata settecentesca della Matrice. Sul tardi quando era già buio, il proscenio della manifestazione era sulla spianata del Castello Normanno con lo spettacolo di equitazione a cura dell’associazione sportiva “Vento dell’Est” e anche l’esibizione musicale e danza, in costume a cura del Medievales Aetnei, del Coro Strum und Drag e le voci bianche Angelica Vox, esibiti all’interno del convento San Francesco.

Carica di emozioni la rievocazione di domenica pomeriggio, con l’esibizione di tiro con l’arco a cura del gruppo Storico Arco Club Ferro, accompagnata dalla sfilata di bellissimi cavalli e cavalieri, al suono di trombe e tamburi, con gli sbandieratori, lo spettacolo danzante della Compagnia di danza “Eshta Academy”. Alla kermesse in costume anche un gruppo di autentici artisti all’opera, come lo scultore Pier Manuel Cartalemi Giuseppe D’Angelo, il fabbro Sebastian Fonti, Maria Francesca Raffone, Gaetano Virgillito e Fabio Coniglio. Per la gente e i molti bambini intervenuti, era facile perdersi tra i figuranti, ma sopratutto la fermata davanti la panca delle salsicce arrosto, del pane cunzatu con l’olio, i dolci e il vino buono.
Tutta una raffigurazione che ben si adatta al suo regista Salvatore Coniglio. Ancora lui, artista poliedrico, ma chi lo conosce bene da vicino, sa che il maestro Salvatore Coniglio e la sua famiglia sono degli artisti autentici. Con questa rievocazione storica, forse inconsapevolmente, offrono anzi restituiscono alla città di Paternò, un patrimonio sconosciuto da migliorare e saper vendere ai turisti.

2 Comments

  1. Grande spettacolo, grande idea e grandissimo Turi Coniglio (& soci). In queste occasioni sono fiero di essere paternese. Se a questa piantina non faremo mancare l’acqua, grazie all’impareggiabile scenario potrà diventare una manifestazione con ancora più successo rispetto, ad esempio, a quella di Motta.

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