Una storia assurda, gli Warriors sfrattati dalla Curia: “La nostra lettera a Papa Francesco”

95047.it Verrebbe da dire: questa in mezzo alle altre. L’ultima storia pazzesca, ingiusta e che fa schiumare rabbia abbattendosi di colpo sulla nostra comunità è di quelle pirandelliane. La Polisportiva Warriors, i pionieri del baseball non solo paternese ma del sud Italia, sfrattati dalla Curia che (forse, anzi probabilmente) pretenderebbe più soldi per la concessione di un terreno che oggi ha moltiplicato il suo valore solo grazie a quell’investimento da oltre 1 milione di euro che i dirigenti del roster arancio-nero – che si sono susseguiti nel corso degli anni – hanno scucito cash per trasformare una trazzera in diamante.

A nulla è valsa finora qualsiasi tentativo diplomatico di mediazione. Anzi, gli Warriors sono stati portati e trascinati fino in tribunale. A leggere le carte ed a spulciare la convenzione siglata a suo tempo con la Curia, la Polisportiva avrebbe ragione da vendere: ma la situazione è precipitata nelle ultime settimane. E lo sfratto rischia di divenire operativo sul serio.

Le richieste di incontro con l’arcivescovo sono state avanzate a più riprese: e, finalmente, prima di metà ottobre Sua Eccellenza riceverà i dirigenti degli Warriors. Ma non c’è tempo da perdere e, nel frattempo, si è deciso di scrivere al Santo Padre: a Papa Francesco. Una lettera che vi proponiamo integralmente ed alla quale verrà allegata una raccolta firme. Andiamo a firmare: lo dobbiamo ad una società sportiva che è sempre stata un modello da seguire e che di Paternò ha solo fatto parlare bene. Basterebbe già solo questo.

IL TESTO DELLA LETTERA:

“Sua Santità Papa Francesco,

Ci permettiamo di richiamare il suo tempo e la sua attenzione su una vicenda che riguarda la nostra associazione sportiva che, senza scopo di lucro ed ininterrottamente dal 1982, esercita la propria attività nella comunità paternese con finalità sociali ed agonistiche ai massimi livelli nazionali. Condizione essenziale per lo svolgimento della pratica ludico-sportiva è l’impianto di baseball che, dopo vent’anni di inutili promesse politiche, abbiamo realizzato a nostre spese in un fondo rustico incolto di proprietà dell’istituto Opera Pia Marianna Magrì di Belpasso oggi Istituti Femminili Riuniti Provvidenza e Santa Maria del Lume di Catania. Area questa da noi trasformata, nel corso degli anni dal 1998, con innumerevoli sforzi sia economici che materiali in un campo da baseball regolamentare con annesse strutture, che rappresenta una delle pochissime realtà del settore presenti in tutto il sud Italia e l’unico impianto tuttora attivo in Sicilia.

Purtroppo in fase di stipula contrattuale L’IPAB O.P. Marianna Magrì di Belpasso ha imposto una serie di clausole eccessivamente penalizzanti nei nostri confronti, che sono state da noi accettate a condizione di un rinnovo contrattuale concordato solo verbalmente con l’allora Presidente pro- tempore padre Calanna, e non più concesso dal 2010 ad oggi, nonostante le nostre ripetute richieste di rinnovo e/o di acquisto del terreno. Ci ritroviamo invece oggi con una intimazione di sfratto esecutivo per morosità, nonostante diversi tentativi di conciliazione e rinnovo nonchè di richieste di subentro di un ente pubblico universitario il CUS Catania disposto ad aiutarci; tentativi ad oggi dagli esiti negativi.

Premesso che nel corso dei primi 10 anni di locazione abbiamo regolarmente versato oltre 100 milioni di vecchie lire, al di là del danno economico che riteniamo eticamente e moralmente ingiusto, considerata l’enorme differenza tra i canoni non pagati (circa 40 mila €uro) ed il valore quasi trenta volte maggiore degli investimenti realizzati (da perizia da noi richiesta a tecnico specializzato della federazione italiana baseball e softball pari a euro 1.091.500), tale sfratto rappresenterebbe la fine di quarant’anni di storia del baseball paternese. Sarebbe forse il primo caso a nostra memoria, in cui per una donazione fatta alla Chiesa di un milione di euro, anzichè ricevere un encomio solenne, una targa a memoria, un mezzo busto o monumento, si venisse ricompensati con uno sfratto e perseguitati come delinquenti con l’ingiunzione di pagamento per i canoni non pagati.

Non è questa la Chiesa in cui crediamo ed in cui siamo stati educati francescanamente tutta la collettività. Non possiamo accettare la risposta sfuggente del segretario personale del Vescovo padre Massimiliano, che esclude ogni possibile intercessione dell’arcivescovo a tal riguardo. Siamo sicuri che il Vescovo mons. Gristina non sia al corrente della reale situazione, in quanto non ci è stato possibile fino ad oggi poter interloquire con lui, nonostante le incessanti ed innumerevoli richieste tramite tutti i sacerdoti della nostra città. Confidando nello Spirito Santo, chiediamo a Sua Santità di evitare che un’ulteriore catastrofe sociale si abbatta sulla già martoriata nostra amata cittadina, intercedendo presso la curia catanese affinchè illumini le menti di chi gestisce i beni della Chiesa”.

Pace e Bene
i soci della Polisportiva Warriors

7 Comments

  1. Non capisco i commenti o i suggerimenti sterili, pensate che il problema si risolve cercando di sapere da chi sono nominati i componenti.
    Io sono convinto di una cosa, dato che questi funzionari non si rendono conto del male che faranno allontanando tanti ragazzini dallo sport e quindi vuol dire mettere ragazzi in mezzo la strada senza obiettivi e senza gli stimoli agonistici che qualsisi attività sportiva dà.
    Sfrattare i Warriors vuol dire creare un’altra cattedrale nel deserto, il campo è nato da un sogno che si è avverato, il mio dubbio è uno:
    dato che dal 2010 si chiede il rinnovo del contratto c’è forse dietro a tutto questo qualcuno che è convinto di fare affari col campo?

  2. Ciccio ma che dici? Leggiti lo Statuto dell’Ente e vedrai che il Presidente e tre membri del Consiglio di Amministrazione sono nominati dalla Curia ed un altro membro dal sindaco di Belpasso.La Regione (Ass.to della Famglia delle Politiche Sociali e del Lavoro e non EE.LL.) esercita il controllo.
    I Warriors hanno fatto sicuramente un incauto investimento senza le dovute garanzie in un terreno di un Ente Pubblico.
    Purtroppo, qui, la divina Provvidenza non potra’ fare molto!

    1. A prescindere da chi vengono nominati i membri del cda (qui a quanto pare ce n’è pure uno nominato dal sindaco di Belpasso a cui i Warriors avrebbero anche dovuto scrivere), le ipab sono degli istituti di diritto pubblico dotati di autonomia giuridica. Non corrisponde al vero pertanto che sia stata la curia a promuovere le azioni di sfratto, né viceversa gli si può chiedere di intercedere, ovvero influenzare le decisioni che il cda dell’ibap deve prendere in assoluta autonomia. Se c’è qualcuno verso cui recriminare si tratta quindi solo e soltanto dei membri del cda, preti o politici che siano.

  3. Cari tutti, nella qualita’ di ex Presidente ed atleta dei leggendari Warriors , mi sono emozionato dopo avet letto la lettera inviata a Papa Francesco. Intere generazioni a Paterno’ sono cresciute , prima nei quartieri , poi alle salinelle ed infine approdando nella terra promessa, il Warriors field. Come ci ha insegnato Gesu’ Cristo, abbiamo da un terreno brullo,incolto e sterile trasformato esso in un eden. Dopo oltre 40 anni sono passate generazioni di atleti ed appasionati al mondo del batti e corri, quello strano giuoco che arrivava da oltreoceano ed approdava a Paterno’ grazie alla base Nato di Sigonella. Migliaia di giovani Paternesi si sono avvicinati al baseball e sono cresciuti sportivamente rispettando le regole severe di uno sport che e’ insegnamento di vita e civilta’. Sono fortemente scosso ed indignato di questa vicenda che ha del grottesco e paradossale. Cari amici tutti sono con Voi e sento che la giustizia divina proteggera’ quel simbolo che per tutti noi a tutt’oggi rappresenta la vittoria contro il degrado che incombe in una societa’ che ha bisogno di buoni esempi ed i leggendari Warriors lo sono stati e lo saranno per sempre.

  4. Abolire il campo dei Warriors sarebbe come strappare la pagina più gloriosa del baseball siciliano. IL baseball è uno sport povero che necessita di impianti costosi nella realizzazione e nel mantenimento. Avere esercitato con la passione dei Warriors questo bellissimo sport e aver realizzato con mezzi propri un campo -l’unico in Sicilia- in una terra difficile come la nostra è stata un’impresa coraggiosa che testimonia amore incondizionato per lo sport. L’attività dei Warriors, oltre che per i grandi meriti sportivi, è stata per tutti un esempio di encomiabile cittadinanza attiva esercitata in un contesto socio-economico molto difficile con generosità a favore dei giovani siciliani – non solo paternesi-. Ai giocatori e ai dirigenti esprimo la mia solidarietà e l’augurio che la vicenda abbia presto un esito positivo. La sconfitta di dirigenti coraggiosi come quelli dei Warriors si configurerebbe in un disastro sociale che va assolutamente evitato. AUGURI!

  5. Le IPAB non dipendono dalla Chiesa ma dalla regione, assessorato agli enti locali. Mi sa che i dirigenti Warriors hanno sbagliato la porta a cui bussare.

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