Uno a te, uno a me: all’Ama nominati due componenti (esterni) del Cda

95047.it Mentre si parla di tariffe sui consumi dell’acqua che la normativa ha fatto lievitare alle stelle. Mentre sei mesi fa è stata aumentata al massimo l’aliquota Irpef (di una possibile riduzione se ne parlerà lunedì prossimo in consiglio). Mentre i temi legati al sviluppo della città sono finiti in soffitta, arriva la nomina dei due nuovi componenti del Cda dell’Azienda municipalizzata acquedotto. Le nomine effettuate dal primo cittadino paternese non sono ancora state ufficializzate con la pubblicazione all’Albo pretorio ma sono quelle del geologo Giovanni Cavallaro e della commercialista Francesca Spitaleri.  Soltanto fino a qualche mese fa, la legge imponeva che il Cda delle Partecipate del Comune (come l’Ama) individuasse i consiglieri tra funzionari e dipendenti comunali: la modifica alla legge ha consentito che si potesse tornare a componenti esterni come lo sono Cavallaro e Spitaleri. Entrambi costeranno alle casse comunali 36 mila euro.

Tuttavia, quello che è stato contestato nelle scorse ore è il metodo con il quale si è agito. Sottolinea il consigliere comunale, Salvatore Fallica: “E’ vero che non era necessario arrivare a nomine esterne vista la possibilità di nominare due dipendenti comunali, con costi irrisori come previsto da una delibera di indirizzo del consiglio comunale? E cosa ha a che fare tutto questo con eventuali “costi” di spartizioni elettorali?”.

1 Comments

  1. Alla faccia della revisione di spesa o spending review, secondo il linguaggio anglofilo di oggi. I cda delle municipalizzate sono un costo per la collettività, e nel caso dell’AMA ricade su di essa sotto forma di bolletta dell’acqua. Inoltre grazie all’attuale giunta, la tariffazione è passata da fissa a consumo, determinando l’ira e la disperazione di molti utenti che si sono visti recapitare bollette salate.

    Non c’é che dire il nostro “sindaco” scimmiotta in tutto e per tutto il suo padrino politico, il sindaco di Catania: anche laggiù la Sidra come l’AMA ha imposto agli utenti una tariffa a consumo.

    Si ripristini la vecchia tariffazione, si sciolga il cda dell’AMA, e si nomini un amministratore unico, possibilmente con competenze e laurea in scienze economiche o amministrative, in base al CV e non alla vicinanza o appartenenza politica, e purché percepisca non più del doppio dello stipendio degli altri dipendenti. É un auspicio il mio, lo so che non succederà mai.

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