VAIOLO DELLE SCIMMIE, PRIMO CASO IN ITALIA: È UN UOMO TORNATO DALLE CANARIE

Primo caso in Italia di vaiolo delle scimmie. Lo rende noto lo Spallanzani, aggiungendo che il paziente, un giovane “appena rientrato dalle Canarie”, è “in discrete condizioni”. Il quadro clinico “è risultato caratteristico e il virus è stato rapidamente identificato con tecniche molecolari e di sequenziamento genico dai campioni delle lesioni cutanee. La persona è ricoverata in isolamento in discrete condizioni generali. Sono in corso indagini epidemiologiche e il tracciamento dei contatti, altri due casi sospetti in fase di accertamento”.

Ieri erano 23 i casi sospetti di “monkeypox” in Spagna e casi molto limitati sono stati trovati nel Regno Unito e in Usa.

Causato da un virus appartenente alla famiglia degli orthopoxvirus, il vaiolo delle scimmie può essere trasmesso per contatto o esposizione a droplet. Il periodo d’incubazione è 6-13 giorni, ma può variare da 5 a 21 giorni. La malattia presenta sintomi che di solito si risolvono spontaneamente entro 14-21 giorni.Si presenta generalmente con febbre, mialgia, linfoadenopatia e un’eruzione cutanea sulle mani e sul viso, simile alla varicella.

“Niente panico, perchè questo è un virus che, a differenza del Covid-19, si trasmette in maniera più difficile. Ma attenzione e capacità di sfruttare quanto abbiamo imparato negli ultimi due anni in tema di igiene pubblica e condivisione delle informazioni” dice all’AGI l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. “È giusto vigilare e informare la popolazione. Questo è un virus che colpiva solo uomini in contatto con le scimmie, ma oggi sembra diffondersi in alcune comunità specifiche e questo è legato, probabilmente, alla modalità di trasmissione e al contatto ravvicinato e prolungato. Bisogna vigilare, perchè diffondendosi potrebbe mutare e diventare più contagioso”