WHATSAPP, I MESSAGGI VOCALI DIVENTANO SCRITTI CON L’APP SPEECHLESS

Leggere i messaggi vocali? Trasformare in testo un whatApp audio? Adesso è possibile grazie a Speechless: un’applicazione pensata dal giovanissimo team di Becreatives, di Bergamo, che trasforma note e messaggi vocali in testo da leggere comodamente sullo schermo.
I messaggi vocali su WhatsApp – i cosiddetti WhatsApp audio – sono comodi, pratici ed economici. Le ultime statistiche rilasciate dal colosso americano parlano chiaro, degli oltre 50 miliardi di messaggi scambiati ogni giorno, il 25% sono note vocali, una percentuale in continua crescita.
Capita, a volte, che l’altra persona si trovi in un luogo in cui “Do not distrurb, Please” come un museo, una biblioteca o una sala riunione. Altre volte si vuole ascoltare il messaggio tra le persone. Ma come è possibile non far sentire agli altri la nostra conversazione privata? Comodo sarebbe poterlo trasformare in un testo scritto.
La nuova app Speechless -“in silenzio”-, oltremodo funzionale, si integra nel menu di condivisione del telefono. Come funziona? Quando arriva un messaggio vocale è possibile selezionare l’apposito pulsante e dopo il successivo riconoscimento vocale, trasformarlo in testo scritto. L’applicazione non funziona solo con WhatsApp ma con tutti i file audio.
Dietro l’applicazione c’è la bergamasca Becreatives, “un ecosistema creativo”, “gente che crede nelle persone”, “una famiglia”, come recitano gli slogan che si trovano sul loro sito (www.becreatives.com).
Al momento Speechless è disponibile per Android e iOS. Per quanto riguarda iPhone, funziona con ogni memo vocale registrata tramite il software di sistema. La versione base dell’applicazione è gratuita e funziona con messaggi fino a 15 secondi di durata, mentre per quelli più lunghi occorre effettuare un acquisto in-app di 2,29 euro, che consente agevolmente di oltrepassare il limite dei 15 secondi.
L’applicazione è già fornita in dieci lingue compreso l’italiano e, lo ricordiamo, è in grado di leggere le note vocali inviate o ricevute dagli utenti tramite WhatsApp; non compatibile invece, al momento, con le note audio di Telegram.
Per ora si sta parlando di una delle prime versioni quindi saranno inevitabili degli occasionali crash. Dal momento che gli SMS vocali devono essere caricati inizialmente sul cloud, si dovrà per forza avere una connessione dati, ma considerando la sempre maggiore presenza di hotspot Wi-Fi e offerte per l’accesso alla rete da mobile, si tratta di un limite facilmente aggirabile. Argomento delicato riguarda la privacy poiché i messaggi vengono caricati su di un server esterno, ma vale la pena di provarla.
E nel caso volessimo mandare qualcuno a quel paese con parole volgari, triviali e offensive? Nella descrizione della app si legge: “Non dire parolacce, sono un app con molta etica, vi censuro”.