AGGREDITI DUE MEDICI AL GARIBALDI NESIMA

Aggrediti due otorini al Garibaldi Nesima di Catania. La notizia arriva da fonti sindacali. “Questa mattina presso i locali del Garibaldi Nesima si è assistito all’ennesimo atto di violenza contro due dirigenti medici impegnati nel loro lavoro. Tutto ciò ha comportato un danno fisico alle vittime della violenza gratuita. Non è più sopportabile che chiunque possa aggredire, procurando danno fisico al personale sanitario e disagio all’utenza. I medici della intersindacale dell’Arnas Garibaldi, ANAAO ASSOMED, CISL MEDICI, CIMO, UIL MEDICI AMCO, AAROI, SNR FASSID, CGIL MEDICI,FESMED, ANPO ASCOTI FIALS MEDICI, FVM SMI FIALS, in rappresentanza di tutto il personale medico esprimono la loro solidarietà ai colleghi aggrediti auspicando che le autorità, prontamente intervenute, possano apportare significativi cambiamenti organizzativi affinché questi episodi non debbano più verificarsi”.

“Basta! Non è più possibile che i medici vengano aggrediti all’interno degli ospedali. Chiediamo al signor Prefetto un incontro per valutare quali interventi è necessario fare e come realizzarli per garantire la sicurezza a chi ogni giorno lavora per curare persone e salvare vite”. È quanto dice Biagio Papotto, segretario generale nazionale della Cisl Medici e la segreteria provinciale della federazione della dirigenza medica della Cisl, sull’ultima aggressione a un medico, avvenuta stamattina, all’interno dell’ambulatorio di otorinolaringoiatria dell’ospedale Garibaldi Centro.

Per Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania “ci troviamo davanti a un’escalation che costringe a trovare misure diverse rispetto a quanto fatto finora. Abbiamo sottolineato sempre alla Questura di Catania – ricorda – la delicata situazione in cui si trovano i Pronto soccorso cittadini e la necessità di una maggiore attenzione per la loro sicurezza. Emerge la necessità che attraverso una conferenza di servizi delle istituzioni interessate si possano cominciare a individuare le prime soluzioni realizzabili”.