
Nella notte tra giovedì e venerdì Israele ha lanciato un attacco su vasta scala contro l’Iran, colpendo obiettivi strategici tra cui impianti nucleari e siti militari nelle vicinanze della capitale Teheran. Si tratta di una delle operazioni militari più significative nella regione degli ultimi anni, che rischia di innescare un’escalation su larga scala.
Secondo quanto riferito dai media statali iraniani, esplosioni hanno scosso diverse aree a nord-est di Teheran. L’attacco, condotto da oltre duecento caccia israeliani, ha preso di mira più di cento obiettivi in territorio iraniano. L’IDF (Forze di Difesa Israeliane) ha confermato l’operazione, dichiarando che essa rappresenta solo l’inizio di una campagna militare che potrebbe durare giorni.
Tra le vittime figurano figure di altissimo profilo della difesa iraniana. I media ufficiali hanno confermato la morte del generale Hossein Salami, comandante del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC). Secondo l’IDF, nell’attacco sarebbero stati uccisi anche il Capo di Stato Maggiore delle forze armate Mohammad Hossein Baqeri e il comandante del Comando di emergenza, Khatem-Gulam Ali Rashid.
In risposta, Teheran ha promesso una reazione “dura e proporzionata” e ha già lanciato un massiccio contrattacco: l’IDF ha parlato del lancio di circa 100 droni in direzione di Israele, mentre la popolazione è stata invitata a restare nei rifugi.
L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha confermato che uno degli obiettivi colpiti è stato l’impianto di arricchimento dell’uranio di Natanz. Tuttavia, al momento non si registrano anomalie nei livelli di radiazione. “L’AIEA sta monitorando da vicino la situazione profondamente preoccupante in Iran”, ha dichiarato su X il direttore dell’agenzia, Rafael Mariano Grossi. “Siamo in contatto con le autorità iraniane e con i nostri ispettori sul campo”.
Nel frattempo, il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato che Washington non ha partecipato all’attacco. “Gli Stati Uniti non sono stati coinvolti in alcuna operazione contro l’Iran”, ha affermato, cercando di prendere le distanze dal conflitto in corso.
L’attacco israeliano segna un punto di svolta nella già fragile situazione mediorientale e apre un nuovo capitolo di tensione che potrebbe avere conseguenze globali.