
È massima l’allerta nelle basi militari americane in Italia dopo l’attacco condotto dagli Stati Uniti contro obiettivi iraniani nella notte tra il 21 e il 22 giugno. Le installazioni di Sigonella, in Sicilia, e di Aviano, in Friuli Venezia Giulia, sono sotto stretta sorveglianza, con misure di sicurezza rafforzate per tutelare il personale e le infrastrutture.
Secondo quanto trapela da fonti della Difesa, le forze statunitensi hanno incrementato i protocolli interni per prevenire eventuali minacce, soprattutto in vista di possibili ritorsioni legate all’attacco. Il coordinamento con le autorità italiane è costante e l’attenzione resta alta.
L’autorizzazione al sorvolo dello spazio aereo nazionale e all’utilizzo delle basi per operazioni militari da parte degli Stati Uniti spetta al Ministero della Difesa italiano. Questa autorizzazione, una volta concessa, viene comunicata al Parlamento, ma non richiede una sua approvazione diretta. Si tratta di un processo previsto dagli accordi bilaterali tra Italia e Stati Uniti e dal quadro delle missioni NATO.
La base di Sigonella riveste da anni un ruolo strategico nel Mediterraneo. Ospita velivoli da ricognizione, droni, e assetti logistici fondamentali per le operazioni militari americane e alleate nel Nord Africa e in Medio Oriente. Anche Aviano è considerata un nodo centrale, grazie alla presenza di caccia F-16 e di una infrastruttura avanzata al servizio della forza aerea statunitense.
Tuttavia, l’unica base americana in Italia completamente sotto il controllo dell’Aeronautica militare degli Stati Uniti è quella di Camp Darby, in Toscana. Nonostante la sua rilevanza logistica, la base non dispone di una pista sufficientemente lunga per il decollo dei jet Stealth, limitandone quindi l’impiego operativo in scenari ad alta intensità.
Per operazioni su larga scala contro l’Iran, gli Stati Uniti punterebbero quindi su Diego Garcia, una base militare situata nell’Oceano Indiano, più vicina all’area di crisi e già impiegata in passato come piattaforma di partenza per missioni nel Golfo Persico.
Nel frattempo, in Italia, il clima resta teso. Le basi militari americane sono presidiate con attenzione e ogni movimento viene monitorato, mentre il conflitto in Medio Oriente rischia di allargarsi ben oltre i confini regionali.