NELL’AUTOLAVAGGIO DI CATANIA LAVORAVANO QUASI TUTTI IN “NERO”: ATTIVITÀ SOSPESA E TITOLARE DENUNCIATO

Prosegue l’azione di contrasto al lavoro nero e allo sfruttamento della manodopera portata avanti dall’Arma dei Carabinieri nel capoluogo etneo.

I Carabinieri del Comando Stazione di Catania Librino, nel corso di un controllo sul territorio, hanno proceduto all’ispezione di un autolavaggio situato nel quartiere Zia Lisa, dove hanno riscontrato la presenza di sette cittadini stranieri extracomunitari intenti a lavorare senza contratto e privi della documentazione necessaria per svolgere regolarmente attività lavorativa in Italia.

Accertate già nelle prime fasi del controllo gravi violazioni in materia di lavoro, i Carabinieri della Stazione hanno richiesto l’ausilio dei colleghi specialisti del Nucleo Ispettorato del Lavoro (N.I.L.) di Catania, che hanno immediatamente valutato la situazione, accertando l’impiego illecito di manodopera straniera non regolarizzata e avviando le relative procedure amministrative e sanzionatorie.

Il datore di lavoro, in violazione delle disposizioni vigenti, non ha verificato la regolarità dei permessi di soggiorno dei lavoratori, non ha formalizzato alcun contratto di assunzione e non ha effettuato le comunicazioni obbligatorie agli enti preposti prima dell’inizio dell’attività lavorativa.

Alla luce delle irregolarità riscontrate, è stata applicata la normativa prevista dall’art. 22, comma 12 del Decreto Legislativo 286/1998, che punisce il datore di lavoro che occupa cittadini stranieri privi del permesso di soggiorno per motivi di lavoro e prevede, nei casi in cui una quota significativa del personale risulti impiegata in nero, l’adozione della sospensione immediata dell’attività imprenditoriale, come avvenuto nel caso specifico in cui 7 lavoratori su 8 sono risultati irregolari.

Il titolare, un uomo di 25 anni, incensurato e residente a Catania, è stato deferito in stato di libertà, sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, all’Autorità Giudiziaria, ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna.

Sono state inoltre elevate sanzioni amministrative per un totale di 36.600 euro, di cui 2.500 euro relative al provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per impiego irregolare di manodopera.

L’operazione ha anche consentito il recupero di contributi previdenziali e assistenziali per un importo pari a 7.000 euro, precedentemente omessi a danno degli enti di competenza.

L’intervento si inserisce nel più ampio piano di controlli disposto dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania, volto a tutelare i lavoratori, garantire la legalità nei rapporti di lavoro e contrastare con fermezza ogni forma di sfruttamento e concorrenza sleale.

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