Noi speriamo che la giustizia faccia il suo corso nel migliore dei modi, vogliamo solo dimenticare questa brutta storia, dimenticare e vivere tranquilli”.
Sono le parole di Selene, la giovane donna che il 2 settembre avrebbe dovuto sposare dopo dieci anni d’amore Salvatore Russo e che invece si è vista catapultare in un incubo.
Selene era in piazza oggi a Paternò invocando il riconoscimento della legittima difesa per il suo uomo che la notte di ferragosto ha ucciso Antonino e Fabrizio Contiguglia, zio e nipote, e ferito un altro nipote, Salvatore.
Al suo fianco tanti concittadini, amici e parenti ma anche sindaco e vicesindaco del Comune di Paternò che hanno dato il proprio sostegno alla famiglia sin dal primo momento, da quando è risultato evidente – dalle indagini degli investigatori – che Russo era stato oggetto di una spedizione punitiva da parte della famiglia Contiguglia e che era di questi ultimi la pistola che il giovane paternese è riuscito a strappare ribaltando la drammatica vicenda.
In questi giorni, il giovane, che con Selene ha due bambini, è stato trasferito dal carcere di Barcellona ad un altro che resta segreto motivi di sicurezza ma è molto provato.
“Sono preoccupata per lui – dice la compagna – e per i nostri figli che meritano di tornare alla serenità. La più grande ha capito tutto quella sera stessa, ma è così complicato spiegare a loro.
Sono contenta e ringrazio tutti quelli che oggi e in queste settimane da incubo ci sono stati vicini”.
E’ lo stesso sindaco del comune catanese ad organizzare la mobilitazione in piazza Umberto. “La nostra manifestazione – aveva detto il sindaco Nino Naso – rappresenterà un gesto di vicinanza e di affetto nei confronti di una famiglia profondamente provata che in questi giorni vive momenti di grande disperazione per le sorti delle indagini portate avanti dalla Magistratura, che rispettiamo e che saprà certamente chiarire quanto accaduto ad Ucria.