
Paternò – L’aggressione subita venerdì sera da tre ragazze in pieno centro cittadino ha acceso i riflettori sulla grave emergenza sicurezza a Paternò, diventando immediatamente terreno di scontro politico. Mentre la città è ancora scossa per quanto accaduto, il sindaco Nino Naso, esponenti di Fratelli d’Italia e il Partito Democratico si confrontano duramente su responsabilità e soluzioni.
Il sindaco Naso, intervenuto tramite un video diffuso sui social, ha annunciato la convocazione urgente di una giunta straordinaria. Ha espresso forte preoccupazione per la crescente tensione sociale e ha chiamato in causa direttamente il deputato nazionale Francesco Ciancitto e il presidente dell’ARS Gaetano Galvagno, chiedendo loro di portare le istanze della città al Governo nazionale. Secondo Naso, Paternò ha bisogno di coesione istituzionale e non di polemiche strumentali, e la politica dovrebbe fare fronte comune per restituire serenità ai cittadini.
Non si è fatta attendere la replica del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, che ha definito doloroso quanto accaduto nelle strade della città dove è cresciuto. Ha ringraziato le forze dell’ordine per l’intervento tempestivo, ma ha criticato il sindaco per aver sollevato la questione pubblicamente, solo a fatti avvenuti, senza mai cercare un confronto preventivo sulle cause del disagio sociale.
Anche Francesco Ciancitto ha risposto con durezza alle parole del primo cittadino, definendole un attacco inaccettabile. Il deputato di Fratelli d’Italia ha ricordato come il suo partito abbia più volte denunciato pubblicamente lo stato di degrado amministrativo in cui versa Paternò, sottolineando che le segnalazioni sono state ignorate dall’amministrazione comunale. Ha accusato il sindaco di ricorrere a toni aggressivi per distogliere l’attenzione dalle inefficienze della propria gestione e ha ribadito la volontà di lavorare con spirito di servizio, invitando a un confronto basato sui contenuti e non su attacchi personali.
Nel vivo della polemica è intervenuto anche il Partito Democratico, con una nota particolarmente critica. Secondo il PD, quanto avvenuto è inquietante non solo per la violenza subita da due ragazze in pieno giorno e nel cuore della città, ma anche per la reazione di alcuni cittadini che, decidendo di farsi giustizia da sé, hanno messo in atto un vero e proprio linciaggio pubblico, ignorando persino la presenza delle forze dell’ordine. Un episodio che, per il PD, mette in luce una realtà profondamente allarmante.
Il partito denuncia l’assenza totale di governo cittadino, l’abbandono del centro storico, la crescita incontrollata di fenomeni di marginalizzazione e la mancanza di qualsiasi intervento concreto. Viene sottolineata l’assenza di dati sulla reale presenza di immigrati, sulle condizioni abitative, sui subaffitti e sul degrado urbano. Il centro storico, secondo il PD, si è trasformato in un ghetto fuori controllo, e l’amministrazione comunale non ha fornito alcuna risposta su temi cruciali come la mediazione culturale o l’accoglienza.
Nella nota si legge che la responsabilità è collettiva: né la politica né i ceti dirigenti possono dirsi innocenti. Le condanne e i proclami non servono più, ciò che serve è riprendere in mano il governo della città e ristabilire una vera presenza dello Stato. Il PD torna a invocare l’intervento del Prefetto e ricorda come la Destra detenga oggi il governo nazionale, regionale e della città metropolitana. Secondo il partito, continuando su questa strada, Paternò rischia di sprofondare in una spirale di violenza e degrado.
Il quadro che emerge è quello di una città ferita e profondamente divisa. In mezzo a uno scontro politico sempre più acceso, resta la necessità urgente di restituire sicurezza e dignità a una comunità che chiede risposte, prima che sia troppo tardi.