PATERNO’: RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO, UNA REGOLARE ATTIVITA’ CHIEDE MAGGIORE CONTROLLO PER GLI ABUSIVI

Ha scritto una lettera inviata via Pec a tutti, dal presidente del Consiglio al ministero per il lavoro, alla prefettura, guardia di finanza, polizia municipale, sindaci e tutti coloro deputati a fare rispettare le leggi. E’ lo sfogo amaro di una estetista certificata, e con regolare attività, che ogni giorno si scontra contro un abusivismo totale e incontrollato.

Non chiede nulla di speciale, ma solo quello che dovrebbe accadere puntualmente, controllare e sanzionare chi svolge queste attività o altre connesse, senza nessuna certificazione ed autorizzazione. Ma questo sfogo vale un po’ per tutti, per i parrucchieri, per i fruttivendoli, per tante altre attività in cui ogni esercizio in regola, che fa salti mortali per pagare le tasse, oltre ai vari balzelli deve fare i conti con gli abusivi che non solo fanno un esercizio improprio della professione, ma vivono alle spalle dei cittadini onesti, non pagando le tasse e anzi usufruendo anche delle agevolazioni che ha chi non supera un determinato reddito (carta di inclusione, esenzione ticket e buoni vari).

Un grido che dovrebbe essere ascoltato attentamente dalle istituzioni che dovrebbero immediatamente porre rimedio. Un mondo migliore nasce anche da questo, dal tutelare i cittadini onesti, e questo’ oggi, avviene sempre più raramente.

LUIGI SAITTA

“La presente segnalazione nasce come atto civile, mosso da un senso di amarezza e impotenza che, purtroppo, accomuna molti cittadini onesti intenzionati ad avviare un’attività nel rispetto della legge. Vivo a Paternò, sono una giovane donna con la passione per l’onicotecnica e l’estetica in generale. Dopo aver conseguito il diploma abilitante con 5 anni di studi, seguito corsi formazione, acquistato materiali e progettato l’apertura di una piccola attività regolare, mi sono scontrata con una realtà scoraggiante: a Paterno’, come in molte altre città d’Italia, l’abusivismo nel settore estetico è la norma e non l’eccezione. Decine di ragazze, operanti a domicilio o direttamente da casa, offrono servizi professionali (ricostruzione unghie, semipermanente, trattamenti estetici) senza alcuna autorizzazione, partita IVA, né formazione certificata. Nessun rispetto delle normative igienico-sanitarie, nessuna contribuzione fiscale o previdenziale. Eppure, godono di un mercato fiorente, alimentato dal silenzio e dalla convenienza economica e da un’implicita da parte dei private ma anche delle istituzioni. Quando ho cercato di assumere delle collaboratrici regolarmente, offerta di salario fino a € 1.300,00, mi sono sentita rispondere: “Perché dovrei fare un lavoro subordinato se a casa guadagno il doppio e non pago nulla?”. Questa è la cultura che si sta radicando, anche a causa della totale assenza di controlli da parte degli enti preposti. Altra nota dolente sono le scuole o pseudo tali della zona, che non parlano minimamente degli sbocchi di lavoro, quest’ultimi non fanno mai menzione nei loro corsi che gli unici sbocchi di lavoro possibili sono: lavoro subordinato in un centro estetico o in autonomia con apertura di partita iva e centro attrezzato. Scrivo quindi questo messaggio, con amarezza ma con spirito autentico, chiedendo che vengano disposti controlli mirati e incrociati tra gli enti preposti, con attenzione ai canali social (dove molte di queste attività vengono pubblicizzate) della zona di Paternò dove si concentra il fenomeno con elenchi delle partite IVA inattive ma operanti di fatto. Non è una denuncia animata da rancore, ma un grido d’allarme da parte di chi crede ancora nella giustizia, nelle istituzioni e nel rispetto delle regole. SE NON SI TUTELA CHI VUOLE OPERARE IN LEGALITÀ, IL SISTEMA MUORE. Allego lista delle onicotencniche della zona di Paternò, Misterbianco, Motta S’Antanastasia, Belpasso. Con fiducia….

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