ROSANNA NATOLI SI DIMETTE DAL CSM: “DECISIONE OBBLIGATA, NON RINUNCIO ALLA BATTAGLIA GIUDIZIARIA”

Un anno dopo la sospensione, l’avvocato di Paternò lascia ufficialmente l’incarico tra i laici del Consiglio Superiore della Magistratura

Un passo indietro, ma non una resa. Rosanna Natoli, avvocato di Paternò nominata nel 2023 tra i membri laici del Csm in quota Fratelli d’Italia, si è dimessa ufficialmente dalla carica.

La decisione arriva dopo un anno di sospensione inflitta dal Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, a seguito dello scandalo legato alle registrazioni con la giudice civile di Catania, Maria Fascetto Sivillo, recentemente scomparsa.

A riportare per primo la notizia è stato ieri Il Dubbio. Nella lettera con cui rassegna le dimissioni, Natoli parla di una scelta “obbligata e non frutto della mia libera volontà”.

Al centro della sua denuncia vi è la sospensione che – pur mantenendole lo status di consigliera – le ha impedito di lavorare: “L’adozione del provvedimento di sospensione mantenendomi lo status di consigliere (seppur sospeso) mi priva di uno dei diritti costituzionalmente garantiti: il diritto al lavoro. I doveri imposti dalla carica, non sospesi, mi impediscono di esercitare alcuna attività professionale e lavorativa, e tale situazione, oltre alle intuibili conseguenze economiche, sta ledendo la mia immagine di professionista”.

Nonostante le dimissioni, Natoli annuncia battaglia: “Sono certa che dimostrerò la mia estraneità ai fatti e, conseguenzialmente, l’illegittimità della mia sospensione”.

L’intera vicenda aveva suscitato scalpore negli ambienti della giustizia e della politica, soprattutto per il coinvolgimento di figure istituzionali e per la delicatezza del ruolo ricoperto da Natoli nel Csm.

Le sue dimissioni aprono ora un nuovo fronte: quello legale, con l’avvocato paternese determinata a far valere le proprie ragioni in sede giudiziaria.

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